Insediamento francescano
Il primo luogo abitato dai frati minori in Perugia fu il convento di S. Francesco delle Donne, situato in vocabolo Pàstina. Secondo la tradizione locale, l’insediamento francescano risalirebbe a data antichissima, addirittura al 1214.
I frati non dimorarono a lungo nel convento di S. Francesco delle Donne, essendovi rimasti fino all’edificazione del nuovo convento e della nuova chiesa di S. Francesco, edificati in vocabolo «Campo d’orto» fra il 1251-1253. Risulta, infatti, che il convento di Pàstina fu ceduto, in data 10 giugno 1253, alle monache benedettine di S. Angelo de Arenaria (o del Renaio o de Arnario) «pro utilitate loci novi beati Francisci de Perusio».
A causa dei continui smottamenti del terreno, la chiesa di S. Francesco al Prato subì nel corso dei secoli ripetuti interventi di consolidamento, a cominciare da quelli ordinati nel 1421 da Braccio Fortebraccio da Montone.
Fra il 1740-1748, dopo travagliate vicissitudini, subì un radicale rifacimento per opera di Pietro Carattoli (1703-1766) e dietro la commissione del p. G. Modestini, ofmconv.(+1808).
La chiesa, una delle più belle sorte in Italia in stile gotico, ridotta in forma barocca, fu solennemente restituita al culto il 5 maggio 1748, presente il vescovo di Perugia, Mons. Riccardo Ferniani.
Soppressione e retrocessione
Dopo la soppressione napoleonica, la chiesa andò soggetta per diversi anni (1810-1815) ad un deplorevole abbandono, che accellerò enormemente il processo degenerativo delle strutture architettoniche. Dopo le leggi italiane del 1860-1866, il convento e la chiesa furono nuovamente demaniate e destinati agli usi più svariati. Nel 1885 iniziò, per opera di illustri concittadini, quali A.B. Lupattelli, L. Carattoli, R. Romitelli, G. Rossi e F. Moretti, un’appassionata campagna in favore del ripristino integrale della chiesa, ormai in condizioni di clamante fatiscenza.
L’opera di restauro compì un notevole passo in avanti con lo scoprimento della facciata (a. 1927) e, soprattutto, con il ritorno dei frati minori conventuali in una parte della loro storica sede (a. 1932), già «Studium generale» e importantissimo tribunale inquisitoriale, nonché luogo deputato per la celebrazione di memorabili Capitoli generali.
Nella chiesa di S. Francesco al Prato trovarono onorata sepoltura il b. Egidio d’Assisi (+ 1262), terzo compagno di S. Francesco, il b. Corrado da Offida (+ 1306), il b. Ventura di Assisi (+ 1378) e il b. Nicolò d’Assisi (+ 1393).
Oratorio di S. Bernardino
Nel 1451, caldeggiato da Fr. Angelo del Toscano, Ministro generale dell’Ordine, accanto alla chiesa di S. Francesco al Prato, fu eretto un Oratorio dedicato a S. Bernardino da Siena (+ 1444), infaticabile e celebre predicatore francescano, popolarissimo anche a Perugia per le appassionate predicazioni tenutevi nel 1425, 1427, 1438, 1441.
La raffigurazione decorativa della facciata dell’Oratorio è opera del grande scultore fiorentino Agostino di Antonio di Duccio.
Un sarcofago paleocristiano (sec. IV d.C.), proveniente dalla cripta di S. Francesco al Prato, costituisce il glorioso sepolcro del b. Egidio.
Dall’Oratorio di S. Bernardino si accede ad un altro Oratorio detto «della Giustizia», dove si può ammirare un armonioso soffitto ligneo, a lacunari intagliati e dorati, un solenne altare barocco, numerose tele neoclassiche e pregevoli seggi di noce (1818) lungo le pareti.